domenica 5 ottobre 2008

Sandor Marai: "La donna giusta."



Ho aperto a caso questo libro a casa della mia amica, ho letto pag. 194, e ho deciso di riportare qui le sue parole, senza aggiungere altro.
Buona lettura.
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" Le donne. Hai notato con quale tono incerto e diffidente gli uomini pronunciano questa parola? Come se parlassero di una tribù ribelle, assoggettata ma non ancora perfettamente domata, sempre incline alla rivolta. E poi, quale sarà mai il senso di questo concetto nella vita di tutti i giorni? le donne....che cosa ci aspettiamo da loro? ...Figli? Aiuto?....Serenità? Gioia? Tutto? Niente? Attimi? L'uomo vive, desidera, si prepara per un incontro; fa l'amore; si sposa, sperimenta insieme ad una donna amore, nascita e morte, poi si volta a guardare un bel paio di gambe per la strada, perde la testa per una splendida chioma, si rovina per un bacio di labbra ardenti e,mentre giace in alcove borghesi o su materassi cigolanti di squallidi alberghi ad ore, ha la sensazione di sentirsi appagato, e talvolta si mostra magnificamente generoso nei confronti di una donna. Gli innamorati piangono e si giurano di restare insieme, di aiutarsi e sostenersi; andranno a vivere in cima ad una montagna o in una grande città...Ma poi il tempo passa, un anno, tre anni, un paio di settimane-hai notato che l'amore, proprio come la morte, ha un tempo che non si può misurare con orologi o calendari?...-, e i loro grandi progetti falliscono, o non hanno l'esito immaginato.E allora si separano, pieni di rancore, o con indifferenza, e tornano a sperare, ricominciano da capo a cercare un nuovo compagno. Se sono ormai troppo stanchi e restano insieme, succhiandosi a vicenda energia e voglia di vivere, si ammalano; è un pò come se si uccidessero, e alla fine muoiono. E chissà se nel momento estremo, mentre stanno per chiudere gli occhi, capiranno finalmente che cosa volevano l'uno dall'altro...Forse invece hanno semplicemente obbedito a una legge cieca e incommensurabile, a un comandamento che rinnova e perpetua il mondo con il respiro dell'amore, e che necessita di uomini e donne i quali accoppiandosi garantiscano la conservazione della specie...Tutto qui? E loro nel frattempo, poverini, che cosa mai speravano per se stessi? che cosa si sono dati, che cosa hanno ricevuto uno dall'altro? Quale misterioso e tremendo bilancio è questo....E il sentimento che spinge un uomo verso una donna è davvero rivolto alla persona? Il suo oggetto non sarà piuttosto il desiderio stesso, sempre e soltanto quel desiderio che a volte, in modo del tutto provvisorio, si incarna in un corpo? Eppure, l'artificiosa eccitazione in cui viviamo non poteva certo essere il fine della natura quando ha creato l'uomo e ha deciso di mettergli accanto la donna perchè ha visto che la solitudine non era un bene."
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2 commenti:

Anonimo ha detto...

Marai è davvero un autore eccezionale...io ho letto Divorzio a Buda e mi è piaciuto davvero tantissimo!!
Seguirò il tuo consiglio e leggero anche questo di libro! Spero sia sorprendente come quello che ho letto io...

Mia Leda ha detto...

Di Marai l'unica cosa che ho letto è stato "Le braci", è mi è piaciuto moltissimo questo silenzioso crepitare della rabbia sotto le ceneri della vita (se ti interessa il mio commento a questo libro:http://www.anobii.com/mialeda/books ). Ma la cosa incredibile, invece de "La donna giusta" è stato il fatto che ho aperto una pagina a caso, credimi, ed ho trovato questa cosa scritta. Che a me è sembrata...perfetta!

Grazie per il tuo commento.
MiaLeda