Sensazioni, odori, emozioni.
Le parole no, infatti in principio il verbo non c’e.
Un filo di voce stridula, da quel poco di etti miracolosi, introduce la vita.
E ne stravolge un’altra.
Con l’impietosa disperazione dell’inerme muove energie oltre le energie, oltre il loro esaurimento, oltre ogni limite.
Non si è pronti, si viene travolti dalla vita, dalla sua forza dirompente e sconvolgente.
Bisogna essere forti per lasciarsi indebolire senza cedere alla paura di perdere finanche la memoria della tua vita passata, così squisitamente egoista e disinteressata al buon senso, così vorace, così maniacale, eppure così lontana, adesso.
La vita è grandiosa.
Ma fa paura.
La paura spaventa.
E lo spavento della paura fa fuggire. Fuggire nell’ostinazione del mantenimento di una vita che non può esserci più, ma che canta suadente come una sirena ammiccante.
E allora ci vuole maestria.
Per la vita ci vuole maestria.
Viva la vita.
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